Mercoledi, 19 Marzo 2008

Scivola e muore cadendo nel burrone

 

 

Caterina Moro stava  gettando i rifiuti quando ha messo un piede in fallo ed è precipitata.

 Stava gettando i rifiuti quando un piede messo male, le ha fatto perdere l'equilibrio e fatta precipitare per più di otto metri. Caterina Moro avrebbe compiuto 75 anni ad aprile. La donna che viveva a Lambrugno, frazione di Paularo , ha perso la vita ieri a causa di un accidentale incidente. I soccorsi sono stati inutili, il decesso è avvenuto in ambulanza per arresto cardiaco prima di arrivare all'ospedale di Tolmezzo. Erano circa le 10 del mattino, quando Caterina è uscita dalla sua abitazione, doveva raggiungere il piccolo ponticello del "Palucian" sito in località Trelli, poco distante dalla sua casa. In questa zona si trova un mulino abbandonato e in quel luogo la Moro voleva gettare alcuni rifiuti che possono essere smaltiti a cielo aperto. Un gesto già fatto altre volte, un'azione abitudinaria. Prima di allontanarsi come sempre aveva avvertito il marito Luciano Gardelli. I due coniugi vivevano soli, i figli da anni risiedono a Pradamano. La zona dove Caterina Moro doveva gettare i rifiuti è caratterizzata da piccoli precipizi e la donna, forse per un eccesso di sicurezza, è caduta finendo contro i massi sottostanti. Il luogo dell'incidente si trova tra l'abitato di Lambrugno e Trelli, in un tratto di strada poco percorso. Il marito, allarmato dal perdurarsi eccessivo dell'assenza, ha avvertito i parenti ed è corso a cercarla. Poi la drammatica scoperta, il tentativo di aiutarla e la chiamata dei soccorsi. Verso le 11 arrivavano sul posto i carabinieri di Paularo , il soccorso alpino e i volontari di Paularo e l'elisoccorso. Le operazioni di recupero del corpo sono durate quasi un'ora. Caterina era ancora cosciente, ha perfino raccontato di essere scivolata. Le sue condizioni però si presentavano da subito gravi, poi il peggioramento e il decesso in ambulanza. Caterina Moro era una donna ancora in salute, una casalinga. Ha sempre vissuto nel paese natio di Salino, dove da tutti era molto apprezzata, mentre il marito per lavoro ha viaggiato molto. Amava la sua famiglia e per essa ha sempre dato tutto. Prima per la madre, cui è sempre stata vicina, poi per i due figli e per i nipoti. In maggio avrebbe avuto la gioia di vedere sposata la nipote Marianna. Era una donna cordiale, aveva sempre una parola di conforto e per i familiari era un punto di riferimento. La sua morte lascia un vuoto enorme in paese e per i tanti parenti che vivono a Lambrugno e con i quali aveva un rapporto splendido. I figli, sconvolti, hanno raggiunto i parenti in paese nel pomeriggio e solo il ricordo del sorriso, della dolcezza e della bontà della madre ha mitigato in parte il dolore per una morte, che per la sua dinamica, è troppo difficile da accettare. La cerimonia funebre si terrà con ogni probabilità domani pomeriggio nella chiesa di Salino.

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