«Prima
di
presentare
un'interrogazione
in
regione,
Renzo
Petris
avrebbe
fatto
bene
a
contattarmi
per
evitare
di
commettere
errori».
Così
il
sindaco
di
Paularo
Sergio
Tiepolo
replica
all'iniziativa
del
consigliere
diessino
relativa
alla
vicenda
dell'area
in
località
Trottola.
«Nel
nostro
comune
ci
sono
due
zone
artigianali,
Trottola
e
Aones:
in
quest'ultima,
una
signora
veneta
non
vuole
vendere
il
suo
terreno,
impedendo
così
la
ventilata
nascita
di
un'industria
tessile
-
spiega
il
sindaco-.
Quindi
ecco
chiarito
il
doppio
errore
di
Petris:
non
c'è
nessuna
azienda
che
possa
creare
50/60
posti
di
lavoro
e,
comunque,
non
sarebbe
sorta
nell'area
che
lui
cita.
Per
quanto
riguarda
Trottola,
invece,
l'alluvione
dell'83
causò
gravi
danni
a
diversi
artigiani.
L'Esa
fornì
gratuitamente
i
capannoni
in
un'area
di
proprietà
del
demanio
idrico,
occupata
da
alcuni
artigiani
scelti
attraverso
una
graduatoria».
-
Ora
cosa
è
cambiato?«Gli
artigiani
avrebbero
dovuto
ritornare
ai
loro
siti
di
appartenenza
nell'89,
ma
non
l'hanno
fatto.
L'amministrazione
dell'epoca
ha
taciuto
e
non
si
è
mai
ritenuto
di
bonificare
una
zona
bellissima,
posta
quasi
al
centro
del
paese.
Questa
maggioranza,
invece,
già
nella
precedente
legislatura
aveva
pensato
di
intervenire».
-
L'accelerazione
della
pratica
a
cosa
è
dovuta?
«La
Regione
ci
ha
spiegato
che
o
forniamo
i
progetti
entro
la
fine
del
mese,
oppure
il
contributo
di
207
mila
euro
verrà
revocato.
Allora
noi
abbiamo
portato
tutto
il
materiale
in
consiglio
comunale
per
la
predisposizione
del
piano
attuativo
della
zona
artigianale,
perché
non
ci
possiamo
permettere
di
buttare
al
vento
quella
somma».
-
E
le
cinque
attività
attualmente
presenti,
che
fine
faranno?
«Ma
quali
cinque?
C'è
un
solo
artigiano,
con
una
bottega
nella
quale
lavorano
padre
e
figlio,
mentre
un'altra
persona,
pur
dichiarandosi
artigiano,
in
realtà
è
un
commerciante.
Li
abbiamo
invitati
ad
uscire
finché
adottiamo
il
piano,
ma
poi
potranno
rientrare
tranquillamente
e
con
i
loro
fondi,
perché
non
possono
chiedere
al
Comune
un
contributo
doppio,
costruire
il
capannone
in
una
zona
rimessa
a
nuovo,
non
quindi
con
strutture
in
lamiera
che
sono
pure
fuorilegge».-
Se
entro
120
giorni
le
costruzioni
non
verranno
sgombrate?«Sarò
purtroppo
costretto
a
rivolgermi
al
magistrato
per
l'atto
di
sfratto.
Del
resto
se
il
Comune
può
dare
una
mano
lo
fa,
ma
non
ci
sono
cittadini
di
serie
A
e
di
serie
B».