Giovedì, 28 Ottobre 2004

«Artigiani? Sindaco Pronto a dare lo sfratto»

Il sindaco di Paularo spiega perchè ha deciso di bonificare l’area "Trottola"

«Prima di presentare un'interrogazione in regione, Renzo Petris avrebbe fatto bene a contattarmi per evitare di commettere errori». Così il sindaco di Paularo Sergio Tiepolo replica all'iniziativa del consigliere diessino relativa alla vicenda dell'area in località Trottola. «Nel nostro comune ci sono due zone artigianali, Trottola e Aones: in quest'ultima, una signora veneta non vuole vendere il suo terreno, impedendo così la ventilata nascita di un'industria tessile - spiega il sindaco-. Quindi ecco chiarito il doppio errore di Petris: non c'è nessuna azienda che possa creare 50/60 posti di lavoro e, comunque, non sarebbe sorta nell'area che lui cita. Per quanto riguarda Trottola, invece, l'alluvione dell'83 causò gravi danni a diversi artigiani. L'Esa fornì gratuitamente i capannoni in un'area di proprietà del demanio idrico, occupata da alcuni artigiani scelti attraverso una graduatoria».

- Ora cosa è cambiato?«Gli artigiani avrebbero dovuto ritornare ai loro siti di appartenenza nell'89, ma non l'hanno fatto. L'amministrazione dell'epoca ha taciuto e non si è mai ritenuto di bonificare una zona bellissima, posta quasi al centro del paese. Questa maggioranza, invece, già nella precedente legislatura aveva pensato di intervenire».

- L'accelerazione della pratica a cosa è dovuta?

«La Regione ci ha spiegato che o forniamo i progetti entro la fine del mese, oppure il contributo di 207 mila euro verrà revocato. Allora noi abbiamo portato tutto il materiale in consiglio comunale per la predisposizione del piano attuativo della zona artigianale, perché non ci possiamo permettere di buttare al vento quella somma».

- E le cinque attività attualmente presenti, che fine faranno?

«Ma quali cinque? C'è un solo artigiano, con una bottega nella quale lavorano padre e figlio, mentre un'altra persona, pur dichiarandosi artigiano, in realtà è un commerciante. Li abbiamo invitati ad uscire finché adottiamo il piano, ma poi potranno rientrare tranquillamente e con i loro fondi, perché non possono chiedere al Comune un contributo doppio, costruire il capannone in una zona rimessa a nuovo, non quindi con strutture in lamiera che sono pure fuorilegge».- Se entro 120 giorni le costruzioni non verranno sgombrate?«Sarò purtroppo costretto a rivolgermi al magistrato per l'atto di sfratto. Del resto se il Comune può dare una mano lo fa, ma non ci sono cittadini di serie A e di serie B».

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