Mercoledì, 27 Ottobre 2004

Artigiani invitati a sgomberare

Paularo vuole l’area Trottola per un’industria tessile, Che ancora non si vede

Approda in Regione l'ultimo animato consiglio comunale di Paularo , che di fatto ha portato il sindaco Sergio Tiepolo a sollevare dall'incarico la sua vice Danielle Maion. In un'interrogazione al presidente llly, il consigliere regionale Renzo Petris (Ds) chiede delucidazioni su quanto emerso nel corso di quella seduta. Tutto parte, scrive Petris, dal finanziamento di 207 mila euro concesso nel 2002 al Comune di Paularo nell'ambito del Fondo regionale per lo sviluppo della montagna, allo scopo di realizzare un primo lotto funzionale per l'apprestamento dell'area, individuata in località "Trottola", quale risposta alle esigenze di delocalizzazione di un'azienda tessile da parte di un importante gruppo industriale italiano, con possibile creazione di 50/60 posti di lavoro. In quest'area sono attualmente insediate cinque attività artigianali, mentre al momento nulla si sa dell'ipotesi delocalizzativa in ragione della quale la giunta Tondo decise il finanziamento.

Nel corso del consiglio comunale del 28 settembre scorso, sono stati concessi 120 giorni di tempo a queste ditte per sgomberare le costruzioni precarie, donate dall'Esa e installate, come ha ricordato Tiepolo, in occasione dell'alluvione del 1983. «I capannoni erano stati concessi a titolo gratuito per cinque anni e invece gli imprenditori li utilizzano ancor oggi senza pagare affitti- aveva dichiarato il primo cittadino nell'occasione-. Vogliamo migliorare e abbellire la zona, dando una possibilità a tutti gli artigiani di Paularo che necessitano di una struttura».

La decisione ha creato preoccupazione nel capogruppo di maggioranza Arrigo Ferigo, esponente di An così come il sindaco, il quale ha sottolineato il pericolo che questa deliberazione possa determinare la chiusura definitiva di queste attività artigianali, in quanto a Paularo non esistono i presupposti per un insediamento alternativo. Petris, perciò, interroga Illy se sia a conoscenza di questa situazione relativamente all'uso della quota parte del Fondo montagna, la cui finalizzazione provocherebbe l'espulsione degli insediamenti produttivi esistenti e la perdita di venti occupati, il tutto per favorire un'iniziativa di cui non si ha notizia certa.

Inoltre, il consigliere diessino chiede di verificare se i lavori in progetto possano essere eseguiti senza pregiudicare le attività insediate, tenuto conto della grave situazione occupazionale venutasi a creare in Alto Friuli nell'ultimo anno.

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