Sabato, 07 Giugno 2008

E' Morto il Dottor Dino Burelli. 

Si era trasferito a Paularo dove aveva vissuto per molti anni fino alla pensione e dove era stato insignito della cittadinanza onoraria per l'importante opera prestata alla comunità.

Si è schiantato contro il muro, a pochi chilometri dalla sua abitazione, probabilmente a causa di un malore.Vittima il Dott. Dino Burelli, ottantasettenne di Pozzalis di Rive d'Arcano,medico di famiglia in pensione.

Erano circa le 10 di ieri quando, a bordo della sua vettura, una Honda Hrv, Burelli si stava dirigendo dal paese di residenza verso San Daniele. Giunto vicino al campanile di Rodeano Basso, al civico 9 di via Nazionle, ha sbandato. «Prima è finito contro un muretto, sulla destra - dice Valentina Michelutti, la banconiera del "Bar alla pesa" che ha assistito allo schianto - per poi sbandare a sinistra e andare a sbattere contro il muro di un'abitazione. In quel momento, a pochi metri di distanza, sul marciapiede stavano camminando due abitanti del borgo che fortunatamente non sono rimasti coinvolti. Mi sono avvicinata alla Honda per vedere come stava il conducente ma credo non ci fosse più nulla da fare perché l'uomo era riverso sul volante e non dava segni di vita». Sul posto sono giunti dopo poco i sanitari del 118 a bordo dell'elisoccorso e dell'autoambulanza. Inutileil loro intervento: Burelli è morto sul colpo. Sul posto vigili del fuoco, Polstrada e polizia municipale.

La notizia dell'incidente si è subito diffusa a Rodeano e a Pozzalis: i vicini di casa della vittima sono accorsi in via Nazionale con le lacrime agli occhi e hanno atteso l'arrivo dell'unico figlio di Burelli, Claudio, un cardiologo che lavora all'ospedale di Pordenone. L'anziano, che era rimasto vedovo del 1995, lascia anche la sorella più giovane Fedora che da tempo vive in Africa. Lascia anche molti amici con cui aveva stretto profondi legami d'affetto nel corso della sua attività. Dopo essersi laureato, il medico aveva prestato servizio inizialmente a San Daniele. Di seguito si era trasferito a Paularo dove aveva vissuto per molti anni fino alla pensione e dove era stato insignito della cittadinanza onoraria per l'importante opera presta alla comunità del piccolo centro montano. Aveva lavorato pure a Majano e a Vivaro, in provincia di Pordenone. Raggiunta l'età della pensione aveva scelto di mantenere un vivo contatto con la gente: dava consigli medici e, soprattutto, offriva supporto psicologico in ogni caso di difficoltà. Per questo era amato, ricercato e benvoluto. In lutto, a San Daniele, pure i soci del Lyons Club di cui faceva parte.

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