Sabato, 25 Aprile 2009

Fatta la richiesta per una seconda centralina

 

Dopo aver sbloccato l’iter burocratico per una prima centralina idroelettrica, a Paularo si procede con la domanda per una seconda centralina, ma in questo progetto entrano in scena anche altri comuni del territorio montano facenti parte dell’Associazione denominata Alta Carnia (Paularo, Arta Terme, Ligosullo e Zuglio). Nella domanda, presentata in data 11 febbraio 2008, è stata richiesta quindi la concessione per la derivazione in riva sinistra del Torrente Chiarsò, a valle della confluenza del Rio di Valle ad una quota di metri 469,35 con restituzione alla quota di 443,04 sul livello del mare. La quantità d’acqua attinta sarà di massimi 5.000 l/sec. - minimi 500 l/sec, atti a produrre, con una potenza nominale media di KW 1.143, una produzione stimata annua di oltre 8 milioni di kilowattora. La visita locale d’istruttoria congiunta, con la partecipazione dei soggetti coinvolti, verrà fissata a breve.

«Se non ci saranno ostacoli – annuncia il presidente di Alta Carnia Maurizio Vuerli - e dalla Regione si avrà il nulla osta, si potrà presentare il progetto definitivo per la realizzazione della centralina idroelettrica». Ora bisognerà attendere il parere Via (Valutazione impatto ambientale) e con ogni probabilità l’inizio dei lavori è stimato entro il 2011.

Così a breve distanza dalla concessione di una prima centralina idroelettrica da realizzarsi a monte del centro abitato di Paularo, i comuni della Val d’Incarojo e di Ligosullo, che più di altri hanno spinto per questi progetti, possono vedere coronati i propri sforzi, come ammettono i sindaci di Paularo Vuerli e Ligosullo Armando Bulliani: «Questo risultato corona gli sforzi intrapresi dalle rispettive amministrazioni che congiuntamente hanno creduto nella possibilità di utilizzazione delle risorse naturali del proprio territorio mediante la produzione di energia pulita da fonti rinnovabili che possono garantire la autosufficienza nel settore energetico e la concreta possibilità di sviluppo del territorio stesso e delle attività già insediate e di quelle che riterranno vantaggioso localizzarsi, con rilevanti effetti positivi sulle voci di entrata dei rispettivi bilanci».

Su questa centralina però, che sorgerà precisamente in zona Lavoreit (località sita in comune di Arta Terme), aveva espresso molti dubbi l’amministrazione termale e non è dato sapere ancora quanto sia favorevole a questo progetto.

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