Dopo aver sbloccato l’iter
burocratico per una prima centralina idroelettrica, a Paularo si
procede con la domanda per una seconda centralina, ma in questo
progetto entrano in scena anche altri comuni del territorio montano
facenti parte dell’Associazione denominata Alta Carnia (Paularo, Arta
Terme, Ligosullo e Zuglio). Nella domanda, presentata in data 11
febbraio 2008, è stata richiesta quindi la concessione per la
derivazione in riva sinistra del Torrente Chiarsò, a valle della
confluenza del Rio di Valle ad una quota di metri 469,35 con
restituzione alla quota di 443,04 sul livello del mare. La quantità
d’acqua attinta sarà di massimi 5.000 l/sec. - minimi 500 l/sec, atti a
produrre, con una potenza nominale media di KW 1.143, una produzione
stimata annua di oltre 8 milioni di kilowattora. La visita locale
d’istruttoria congiunta, con la partecipazione dei soggetti coinvolti,
verrà fissata a breve.
«Se non ci saranno ostacoli – annuncia il presidente di Alta Carnia
Maurizio Vuerli - e dalla Regione si avrà il nulla osta, si potrà
presentare il progetto definitivo per la realizzazione della centralina
idroelettrica». Ora bisognerà attendere il parere Via (Valutazione
impatto ambientale) e con ogni probabilità l’inizio dei lavori è
stimato entro il 2011.
Così a breve distanza dalla concessione di una prima centralina
idroelettrica da realizzarsi a monte del centro abitato di Paularo, i
comuni della Val d’Incarojo e di Ligosullo, che più di altri hanno
spinto per questi progetti, possono vedere coronati i propri sforzi,
come ammettono i sindaci di Paularo Vuerli e Ligosullo Armando
Bulliani: «Questo risultato corona gli sforzi intrapresi dalle
rispettive amministrazioni che congiuntamente hanno creduto nella
possibilità di utilizzazione delle risorse naturali del proprio
territorio mediante la produzione di energia pulita da fonti
rinnovabili che possono garantire la autosufficienza nel settore
energetico e la concreta possibilità di sviluppo del territorio stesso
e delle attività già insediate e di quelle che riterranno vantaggioso
localizzarsi, con rilevanti effetti positivi sulle voci di entrata dei
rispettivi bilanci».
Su questa centralina però, che sorgerà precisamente in zona Lavoreit
(località sita in comune di Arta Terme), aveva espresso molti dubbi
l’amministrazione termale e non è dato sapere ancora quanto sia
favorevole a questo progetto.
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