Quattro serate, da domani, interamente dedicate a
Johann Sebastian Bach e a Wolfgang Amadeus Mozart e
affidate a un unico, grande pianista, Luca Rasca. È
quanto propone a Paularo la piccola stagione
d'autunno della Mozartina, che prevede, appunto,
l'esecuzionedi 24 brani tra preludi e fughe, suite,
sonate e trascrizioni, offrendo al pubblico una vera
occasione per confrontare il serioso stile del
grande musicista di Eisenach con quello dotto e
galante del genio di Salisburgo. «Sarà un raffronto
non casuale - spiega il maestro Giovanni Canciani,
organizzatore della manifestazione - se si considera
che Mozart a un certo punto della sua vita si sentì
figlio d'arte di Bach. Una piccola rassegna che
potrebbe intitolarsi " Nel nome del Padre e del
Figlio", se si prendesse in considerazione il
possibile significato trascendente
teologico-musicale che molti critici ascrivono ai
due grandi geni. In poche parole -continua - una
sorta di binarismo tra realtà e idea, dove Bach
rappresenta "l'essere" e Mozart "l'dea dell'essere".
In parole più semplici, Bach è il padre e Mozart il
suo verbo incarnato. Per quanto apparentemente
diversi nella nella forma, i due, come scrisse il
Fogazzaro di Rosmini e Manzoni, sono "duplice
vertice di un'unica fiamma": la fede del luterano
Bach e del cattolico Mozart. E per capire meglio il
nesso di questo avvicinamento - spiega ancora il
meastro Canciani - torna utile ricordare la visita
di Mozart alla Thomas Kirche di Lipsia il 22 aprile
del 1789, dove Mozart suonò Bach a prima vista
facendo stupire il il pubblico, il coro e il vecchio
Doles, allievo e successore del "Cantor". Qui,
stando alla testimonianza del critico musicale
Rochlitz, presente all'evento, dopo aver passato un
lungo lasso di tempo ad esaminare i manoscritti di
Bach, in un crescendo di stupore, pronunciò la frase
famosa: "qui c'è veramente da imparare!". Frase che
lo consacrò allievo ideale del Grande Padre della
musica, presente nella severa fuga K 546, nello
straordinario fugato della sinfonia Juppiter K 551 e
nella grande fuga del "Christe" nel Requiem K 626 e
certamente a nessun conoscitore di Bach e di Mozart
potrà sfuggire questo choc che prima con Van Switen
e poi con Lipsia operò il "transfert" del mondo di
Bach in quello di Mozart, un Mozart che, come scrive
Voltaire, non lesse la musica di Bach solo con gli
occhi ma con il cuore».
Domani sera, alle 20.45, nell'Oratorio di S.
Antonio Abate, a Paularo , Luca Rasca eseguirà 6
preludi e fughe (I e II volume Clavicembalo Ben
Temperato) di Bach e le Sonate K 279 e K 281 di
Mozart. Domencia pomeriggio, alle 16.30, ancora
nell'Oratorio di S. Antonio Abate, sarà la volta
della Suite Inglese in la minore di Bach, mentre di
Mozart saranno eseguiti l'Adagio in si minore K 540,
il Rondò in re magg. K 485 e la Sonata in do
maggiore K 330 e sonata in fa maggiore K 332.
La rassegna riprenderà sabato 3 novembre, alle
20.45, questa volta alla "Mozartina", sempre a
Paularo , con l'esecuzione della Partita n° 1 in si
bemolle maggiore di Johann Sebastian Bach e della
Fantasia in do minore K 475, Sonata in la minore K
310 e Sonata in la Maggiore K 331 ( alla Turca) di
Mozart, mentre domenica 4, alle 16.30, di nuovo alla
"Mozartina", Luca Rasca eseguirà l'Adagio dal
concerto in fa minore di Bach-Kempff, la Cantata n°
147 di Bach-Hess, Preludio Corale e Ciaccona di
Bach-Busoni, nonché, di Mozart, la Sonata in do
magg. K 545 e la Sonata in si bemolle magg. K 570. |
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