Venerdi, 19 Ottobre 2007

Bach e Mozart alla rassegna della Mozartina di Paularo

 
Quattro serate, da domani, interamente dedicate a Johann Sebastian Bach e a Wolfgang Amadeus Mozart e affidate a un unico, grande pianista, Luca Rasca. È quanto propone a Paularo la piccola stagione d'autunno della Mozartina, che prevede, appunto, l'esecuzionedi 24 brani tra preludi e fughe, suite, sonate e trascrizioni, offrendo al pubblico una vera occasione per confrontare il serioso stile del grande musicista di Eisenach con quello dotto e galante del genio di Salisburgo. «Sarà un raffronto non casuale - spiega il maestro Giovanni Canciani, organizzatore della manifestazione - se si considera che Mozart a un certo punto della sua vita si sentì figlio d'arte di Bach. Una piccola rassegna che potrebbe intitolarsi " Nel nome del Padre e del Figlio", se si prendesse in considerazione il possibile significato trascendente teologico-musicale che molti critici ascrivono ai due grandi geni. In poche parole -continua - una sorta di binarismo tra realtà e idea, dove Bach rappresenta "l'essere" e Mozart "l'dea dell'essere". In parole più semplici, Bach è il padre e Mozart il suo verbo incarnato. Per quanto apparentemente diversi nella nella forma, i due, come scrisse il Fogazzaro di Rosmini e Manzoni, sono "duplice vertice di un'unica fiamma": la fede del luterano Bach e del cattolico Mozart. E per capire meglio il nesso di questo avvicinamento - spiega ancora il meastro Canciani - torna utile ricordare la visita di Mozart alla Thomas Kirche di Lipsia il 22 aprile del 1789, dove Mozart suonò Bach a prima vista facendo stupire il il pubblico, il coro e il vecchio Doles, allievo e successore del "Cantor". Qui, stando alla testimonianza del critico musicale Rochlitz, presente all'evento, dopo aver passato un lungo lasso di tempo ad esaminare i manoscritti di Bach, in un crescendo di stupore, pronunciò la frase famosa: "qui c'è veramente da imparare!". Frase che lo consacrò allievo ideale del Grande Padre della musica, presente nella severa fuga K 546, nello straordinario fugato della sinfonia Juppiter K 551 e nella grande fuga del "Christe" nel Requiem K 626 e certamente a nessun conoscitore di Bach e di Mozart potrà sfuggire questo choc che prima con Van Switen e poi con Lipsia operò il "transfert" del mondo di Bach in quello di Mozart, un Mozart che, come scrive Voltaire, non lesse la musica di Bach solo con gli occhi ma con il cuore».

Domani sera, alle 20.45, nell'Oratorio di S. Antonio Abate, a Paularo , Luca Rasca eseguirà 6 preludi e fughe (I e II volume Clavicembalo Ben Temperato) di Bach e le Sonate K 279 e K 281 di Mozart. Domencia pomeriggio, alle 16.30, ancora nell'Oratorio di S. Antonio Abate, sarà la volta della Suite Inglese in la minore di Bach, mentre di Mozart saranno eseguiti l'Adagio in si minore K 540, il Rondò in re magg. K 485 e la Sonata in do maggiore K 330 e sonata in fa maggiore K 332.

La rassegna riprenderà sabato 3 novembre, alle 20.45, questa volta alla "Mozartina", sempre a Paularo , con l'esecuzione della Partita n° 1 in si bemolle maggiore di Johann Sebastian Bach e della Fantasia in do minore K 475, Sonata in la minore K 310 e Sonata in la Maggiore K 331 ( alla Turca) di Mozart, mentre domenica 4, alle 16.30, di nuovo alla "Mozartina", Luca Rasca eseguirà l'Adagio dal concerto in fa minore di Bach-Kempff, la Cantata n° 147 di Bach-Hess, Preludio Corale e Ciaccona di Bach-Busoni, nonché, di Mozart, la Sonata in do magg. K 545 e la Sonata in si bemolle magg. K 570.

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