Trelli
di Paularo
Una
scultura lignea, dimensione naturale, con un volto macerato,
sofferente. Un urlo di dolore su un viso segnato da una sofferenza
inquietante. Forse troppo. Posta originariamente in una cappella
lungo il sentiero che da Trelli porta a Castoia, la statua del
Cristo da quelle parti destava qualche apprensione, creava
turbamento nei passanti. Tant'è che all'artista e proprietario
dell'opera, Ezio
Teon
di Trelli di Paularo, non sono mancati i suggerimenti a
sostituirla con un'altra statua dal volto più
"tradizionale". Con martello, sgorbia e scalpello tra le
mani Teon
, accogliendo i vari consigli tra i quali anche quello del
parroco, ha realizzato una nuova scultura: un Cristo più
tradizionale. L'altro è stato rimosso ed ha rischiato di finire
al rogo. Ma è entrato in scena Massimo Peresson,
gestore dell'agriturismo Randis di Arta Terme. «Ho chiesto a Ezio
se potevo portarlo giù a Piano» e la risposta è stata positiva.
Il Cristo di Trelli è stato sistemato sotto l'ala del tetto
dell'agriturismo Randis, tra fiori e gerani, tra cavalli e
turisti. Per Massimo Peresson è un "Cristo
laico": «L'arte non ha credo». E qui è piaciuto a tanti,
ora qualcuno si è anche fatto avanti per acquistare il
crocefisso: «Ma non se ne parla».
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