Domenica, 8 Settembre 2002

Trelli di Paularo

Cristo troppo "sofferente" esiliato nell'agriturismo

Un Cristo così sofferente che i compaesani dello scultore l'hanno convinto a realizzarne uno più tradizionale. E l'altro è stato accolto in un agriturismo di Arta Terme.

(Paularo) Una sculturea lignea, ...

Trelli di Paularo

Una scultura lignea, dimensione naturale, con un volto macerato, sofferente. Un urlo di dolore su un viso segnato da una sofferenza inquietante. Forse troppo. Posta originariamente in una cappella lungo il sentiero che da Trelli porta a Castoia, la statua del Cristo da quelle parti destava qualche apprensione, creava turbamento nei passanti. Tant'è che all'artista e proprietario dell'opera, Ezio Teon di Trelli di Paularo, non sono mancati i suggerimenti a sostituirla con un'altra statua dal volto più "tradizionale". Con martello, sgorbia e scalpello tra le mani Teon , accogliendo i vari consigli tra i quali anche quello del parroco, ha realizzato una nuova scultura: un Cristo più tradizionale. L'altro è stato rimosso ed ha rischiato di finire al rogo. Ma è entrato in scena Massimo Peresson, gestore dell'agriturismo Randis di Arta Terme. «Ho chiesto a Ezio se potevo portarlo giù a Piano» e la risposta è stata positiva. Il Cristo di Trelli è stato sistemato sotto l'ala del tetto dell'agriturismo Randis, tra fiori e gerani, tra cavalli e turisti. Per Massimo Peresson è un "Cristo laico": «L'arte non ha credo». E qui è piaciuto a tanti, ora qualcuno si è anche fatto avanti per acquistare il crocefisso: «Ma non se ne parla».

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