Lungo
la strada vecchia per Paularo , domenica 25, benedizione e inaugurazione delle Maine
di "Cjandoes" e di "S. Antonio", che sono state
ristrutturate e riproposte nel loro antico splendore grazie all'opera
professionale, continua e tenace, di un gruppo di volontari. La Maine
di S.Antonio, riportano alcune testimonianze scritte dell'epoca,
esisteva già tra il 1840 e il 1850 a monte dell'attuale, eretta nel
1888. Nel corso degli anni, anche a seguito di alcuni lavori di
allargamento della strada per Paularo
, la stabilità della maine venne posta in pericolo. Un comitato
spontaneo decise di porvi mano per rimediare all'incuria del tempo e
degli uomini. E ora il risultato dell'ammirevole intervento di Mario
Massarini (da Bia), Enrico Sandri (Richeto), Antonio Candoni, Franco
Galante, Giovanni Tondo, Paolo Candoni, Luigi Radina, Gianni Sandri,
Vittorio Caroli e Oriano, è sotto gli occhi di tutti i passanti.
Scendendo lungo la carreggiata che un tempo univa Cedarchis a Piedim
per proseguire lungo la Val d'Incarojio per raggiungere Paularo
, si incontra la maina di Cjandoes. Le note storiche datano la sua
costruzione all'anno 1885. Dedicata alla Madonna del Viandante, si
legge incisa nella pietra la scritta "qualunque sei che batte
questa via ognora ti ricorda di Maria". In questi anni alcuni
amici-volontari sotto la direzione di Franco Galante, capo nucleo
dell'Associazione Arma Aeronatica di Arta Terme, con il loro sagace
lavoro hanno recuperato completamente l'edificio, sistemando e
riattivando anche un tratto del "tròi" che congiunge le due
Maine e che un tempo rappresentava l'unica strada di collegamento tra
le vallate del But e Chiarsò.
Il
programma di domenica 25 prevedeva alle 11 la benedizione della Maina di
San Antonio e alle 11 e 10 la messa, officiata da don Frediano, presso
la Maine "Cjandoes".
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