Giovedì, 22 Luglio 2004

ALTO FRIULI in val d’Incarojo si parla dell’accordo Stato-Regione per urgenti interventi idrica

PAULARO da un anno senz'acqua potabile

È il triste record di Paularo. Ma Tiepolo convoca 13 sindaci e assicura: «I soldi ci sono»
La potabilità dell'acqua in primo piano nell'incontro promosso dal sindaco di Paularo Sergio Tiepolo, in programma per Venerdi 23 Luglio 2004 0alle 10.30 nel municipio del capoluogo della Val d'Incarojo. Sono stati convocati i primi cittadini di Chiusaforte, Dogna, Enemonzo, Lauco, Ovaro, Sauris, Socchieve, Treppo Carnico, Zuglio, Corno di Rosazzo, Pradamano, Remanzacco e San Giovanni al Natisone, ai quali verrà illustrato l'accordo di programma sottoscritto a giugno 2002 fra il Dipartimento per le risorse idriche del Ministero dell'Ambiente e la Regione, relativo ad interventi urgenti per l'approvvigionamento idrico da finanziare in favore di queste amministrazioni.

«Il contributo complessivo è di circa 5 milioni di euro - spiega Tiepolo - Il mio comune, ad esempio, sta soffrendo a causa di diversi fattori collegati all'abbassamento delle falde freatiche di captazione. In alta quota, in località Meledis, abbiamo acqua a sufficienza, ma ci mancano i soldi per inserire le tubazioni e quindi portarla in paese. La spesa prevista è di circa 2 milioni di euro». Secondo Tiepolo molti sindaci non sono a conoscenza della disponibilità, anche immediata, di fondi destinati ad interventi di questo tipo. «La Regione ha già a disposizione questa somma, non vedo perché non debba essere erogata alle amministrazioni comunali in emergenza idrica», aggiunge il battagliero sindaco.

Fra l'altro nei giorni scorsi a Paularo c'è stata una ricorrenza non certo da festeggiare: «Dal 15 luglio 2003 gli abitanti di Paularo ricevono nei rubinetti acqua non potabile, perché ho dovuto immettere una captazione a cielo aperto, con una tubazione di 2.5 chilometri - spiega Tiepolo - Sappiamo bene cosa significhi tutto questo per la salute pubblica e quindi, da più di un anno, è in vigore l'ordinanza che obbliga i cittadini a bollire l'acqua per 30 minuti prima di utilizzarla a scopo alimentare». Gli auspicati finanziamenti potrebbero portare benefici anche a Tolmezzo: «Potremmo scendere con le tubature anche nelle frazioni di Imponzo e Cadunea, dove i problemi idrici non mancano - conclude Tiepolo - Se c'è la volonta dei sindaci di Tolmezzo e di Arta Terme, ritengo che la cosa si possa fare».

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