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Gravissimo
incidente al passeggero di un furgone di Operai di
Paularo. L’arto recuperato dalla polizia sotto il
viadotto Autostradale.
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Operaio
ha la mano amputata dal guard-rail
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Il
furgone carico di operai che tornano dal lavoro
sorpassa un autoarticolato, sbanda e si schianta
contro il guard-rail. A
bordo c'è anche Francesco Blarasin, 34 anni,
carnico di Cabia di Arta Terme. È seduto vicino
alla portiera. Forse si regge alla maniglia.
Spaventato. E quando il guard-rail che protegge il
viadotto che sovrasta il lago di Cavazzo si infilza
nella carrozzeria, gli trancia di netto la mano
destra. L'arto vola giù dal viadotto assieme ad
alcuni pezzi di lamiera. È lì sotto, a 35/40
metri, cercando sotto la pioggia e facendosi luce
con una pila, che lo ritroveranno gli agenti della
Polstrada di Amaro. «Speriamo - dicono i poliziotti
- che possano riattaccargliela». Alle 19 di ieri
sera per Blarasin si sono riaccese le speranze. È
stato infatti trasferito all'ospedale di Pordenone,
per essere operato dai microchirurghi dell'équipe
del dottor Ruggero Mele. L'incidente è accaduto
poco prima delle 15 di ieri sull'A23. A bordo del
furgone condotto da Giobatta Durighello di Paularo
c'erano altri sei operai. Il conducente ha perso il
controllo del mezzo rientrando da un sorpasso e per
due volte è andato a sbattere contro il guard-rail,
come ha accertato la Polstrada di Amaro. Blarasin è
quello che ha riportato le lesioni più gravi (altri
sei sono rimasti leggermente feriti) e che è stato
liberato dal furgone grazie all'aiuto dei vigili del
fuoco di Gemona. |
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