Venerdì, 18 Ottobre 2002

Gravissimo incidente al passeggero di un furgone di Operai di Paularo. L’arto recuperato dalla polizia sotto il viadotto Autostradale.

Operaio ha la mano amputata dal guard-rail

Il furgone carico di operai che tornano dal lavoro sorpassa un autoarticolato, sbanda e si schianta contro il guard-rail. A bordo c'è anche Francesco Blarasin, 34 anni, carnico di Cabia di Arta Terme. È seduto vicino alla portiera. Forse si regge alla maniglia. Spaventato. E quando il guard-rail che protegge il viadotto che sovrasta il lago di Cavazzo si infilza nella carrozzeria, gli trancia di netto la mano destra. L'arto vola giù dal viadotto assieme ad alcuni pezzi di lamiera. È lì sotto, a 35/40 metri, cercando sotto la pioggia e facendosi luce con una pila, che lo ritroveranno gli agenti della Polstrada di Amaro. «Speriamo - dicono i poliziotti - che possano riattaccargliela». Alle 19 di ieri sera per Blarasin si sono riaccese le speranze. È stato infatti trasferito all'ospedale di Pordenone, per essere operato dai microchirurghi dell'équipe del dottor Ruggero Mele. L'incidente è accaduto poco prima delle 15 di ieri sull'A23. A bordo del furgone condotto da Giobatta Durighello di Paularo c'erano altri sei operai. Il conducente ha perso il controllo del mezzo rientrando da un sorpasso e per due volte è andato a sbattere contro il guard-rail, come ha accertato la Polstrada di Amaro. Blarasin è quello che ha riportato le lesioni più gravi (altri sei sono rimasti leggermente feriti) e che è stato liberato dal furgone grazie all'aiuto dei vigili del fuoco di Gemona.

Torna al Sommario delle News