Sabato, 9 Settembre 2006

I record di Paularo: mai gli stessi professori, 12 docenti su 13 sono precari.

 

Altro che valzer dei docenti. Nella scuola media di Paularo , piccolo paese della montagna friulana, al suono della prima campanella lunedì prossimo si ballerà la "tarantella" dei professori. In un istituto dove, come spiega il preside dell'istituto comprensivo Pasquale D'Avolio, «12 insegnanti su 13 sono precari» e dove «nell'ultimo quinquennio i settanta alunni delle tre classi hanno cambiato ogni anno il docente di lettere e quello di matematica», questo 2006-2007 sarà da rubricare negli annali. Per un boom di supplenti in dolce attesa. «Nella media "Linussio" di Paularo - spiega D'Avolio, dirigente anche degli istituti di base della vicina Arta Terme - con le nomine dei supplenti concluse a fine agosto con la formula delle scuole-polo, siamo riusciti a coprire 11 posti. La dodicesima docente l'ho individuata io scorrendo le graduatorie di istituto. Ebbene, 4 dei nominati sono professoresse in maternità».

Come dire, un terzo dei "prof", su cui D'Avolio non potrà far conto sin da inizio anno. Un record che mette la pulce nell'orecchio del dirigente. «La richiesta di supplenze in paesi di montagna, che valgono il doppio punteggio per i docenti in corsa per il posto di ruolo, è partita in molti casi da professoresse in dolce attesa. Il "bonus" di punti lo riceveranno ugualmente, anche stando a casa: c'è un collegamento? Viene da chiederselo».Ma D'Avolio, che è anche referente regionale dell'Associazione dirigenti scolastici, adesso ha altri quesiti da risolvere. Il primo, non da poco, è trovare 4 professori che sostituiscano le insegnanti col pancione «e non è facile: ho già fatto quasi 200 telefonate, ma senza esito». Il problema è che i posti scoperti sono moltissimi in provincia e i docenti prima di accettare la nomina in montagna aspettano di sapere se potranno avere supplenze più "facili". «Ho ricevuto solo rifiuti. Per questo, sono stato costretto a scrivere due giorni fa a tutti i presidi dicendo: cari colleghi, per cortesia, evitiamo i "tappi"». Dove, i "tappi", in gergo, sono le nomine che si bloccano ad un punto della graduatoria per l'indecisione dei docenti, travolti dal fenomeno del "tutti chiamano tutti".Nella media di Arta Terme, poi, D'Avolio era sul punto di prendere un provvedimento ancor più eclatante: «Dopo la tornata di nomine è rimasto scoperto un quarto dei posti. Se non fossi riuscito ad individuare il docente di educazione fisica in tempo, avevo ventilato l'idea di interrompere per un giorno le lezioni nella prima settimana, per l'impossibilità di coprire tutte le ore. Il doppio punteggio, introdotto tre anni fa non ci ha giovato: a prendere le supplenze in montagna sono soprattutto i docenti in cima alla graduatoria che l'anno successivo non tornano da noi perché entrano in ruolo altrove».

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