Altro che valzer dei docenti. Nella
scuola media di Paularo , piccolo paese della montagna
friulana, al suono della prima campanella lunedì
prossimo si ballerà la "tarantella" dei
professori. In un istituto dove, come spiega il
preside dell'istituto comprensivo Pasquale
D'Avolio, «12 insegnanti su 13 sono precari» e dove
«nell'ultimo quinquennio i settanta alunni delle
tre classi hanno cambiato ogni anno il docente di
lettere e quello di matematica», questo 2006-2007
sarà da rubricare negli annali. Per un boom di
supplenti in dolce attesa. «Nella media
"Linussio" di Paularo - spiega D'Avolio, dirigente anche
degli istituti di base della vicina Arta Terme -
con le nomine dei supplenti concluse a fine agosto
con la formula delle scuole-polo, siamo riusciti a
coprire 11 posti. La dodicesima docente l'ho
individuata io scorrendo le graduatorie di
istituto. Ebbene, 4 dei nominati sono professoresse
in maternità».
Come dire, un
terzo dei "prof", su cui D'Avolio non
potrà far conto sin da inizio anno. Un record che
mette la pulce nell'orecchio del dirigente. «La
richiesta di supplenze in paesi di montagna, che
valgono il doppio punteggio per i docenti in corsa
per il posto di ruolo, è partita in molti casi da
professoresse in dolce attesa. Il "bonus"
di punti lo riceveranno ugualmente, anche stando a
casa: c'è un collegamento? Viene da chiederselo».Ma
D'Avolio, che è anche referente regionale
dell'Associazione dirigenti scolastici, adesso ha
altri quesiti da risolvere. Il primo, non da poco,
è trovare 4 professori che sostituiscano le
insegnanti col pancione «e non è facile: ho già
fatto quasi 200 telefonate, ma senza esito». Il
problema è che i posti scoperti sono moltissimi in
provincia e i docenti prima di accettare la nomina
in montagna aspettano di sapere se potranno avere
supplenze più "facili". «Ho ricevuto solo
rifiuti. Per questo, sono stato costretto a
scrivere due giorni fa a tutti i presidi dicendo:
cari colleghi, per cortesia, evitiamo i
"tappi"». Dove, i "tappi", in
gergo, sono le nomine che si bloccano ad un punto
della graduatoria per l'indecisione dei docenti,
travolti dal fenomeno del "tutti chiamano
tutti".Nella media di Arta Terme, poi,
D'Avolio era sul punto di prendere un provvedimento
ancor più eclatante: «Dopo la tornata di nomine è rimasto
scoperto un quarto dei posti. Se non fossi riuscito
ad individuare il docente di educazione fisica in
tempo, avevo ventilato l'idea di interrompere per
un giorno le lezioni nella prima settimana, per
l'impossibilità di coprire tutte le ore. Il doppio
punteggio, introdotto tre anni fa non ci ha
giovato: a prendere le supplenze in montagna sono
soprattutto i docenti in cima alla graduatoria che
l'anno successivo non tornano da noi perché entrano
in ruolo altrove».
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