Mercoledì, 29 Gennaio 2003

Scuola, gli incentivi falliranno

La critica di D’Avolio all’inizativa della Regione per bloccare il turn over dei professori

PAULARO Il preside: «È di difficile attuazione. Bisogna agire sui supplenti e non sui docenti di ruolo»

Bloccare la girandola di docenti in montagna con un bonus economico? «Un'utopia». Colpa di «una legge sbagliata» e di un «bando inutile». La bocciatura su tutta la linea arriva da Pasquale D'Avolio, preside del comprensivo di Paularo , che definisce «utopistica» l'iniziativa della Regione, che, per dare corpo all'articolo 17 della legge regionale 13/01, si appresta a pubblicare il bando per la concessione di contributi (1549,37 euro all'anno) agli insegnanti di ruolo che decidono di trasferire la propria residenza in montagna per almeno cinque anni.

E dire che proprio D'Avolio, nel tour de force delle supplenze, aveva speso ogni sua energia, anche con proclami pubblici, per cercare di frenare il turn over degli insegnanti in fuga dalla montagna. Ma, se sulle finalità il dirigente non ha nulla da eccepire, sono i "mezzi" adottati a destare la sua perplessità. «Questa legge, così com'è, non servirà ad incentivare la continuità di docenti in montagna, perché le condizioni previste, di difficilissima attuazione, non risolvono il problema, in quanto il continuo turn-over di docenti riguarda non i docenti di ruolo, ma i precari. A Paularo , su 19 insegnanti, quelli di ruolo sono solo 3 e vivono già in Carnia».

Ergo, per D'Avolio, «è facile prevedere che il numero di domande per la concessione dei contributi regionali sarà prossimo allo zero: il bando dimostrerà l'inutilità di questo provvedimento. Non mi è mai successo di vedere in 30 anni un docente di ruolo con residenza in pianura, scegliere di trasferirsi in Carnia. Al massimo questo è successo per docenti di altre regioni, soprattutto del Sud, che, dopo un periodo di precariato in zona hanno scelto di stabilirsi in Carnia. Ma in questo caso non saranno certo 3 milioni all'anno a determinare la scelta». E qui scatta la controproposta. Secondo la ricetta D'Avolio «la legge va modificata, prevedendo che possano concorrere anche i precari, purché si impegnino a rimanere almeno due anni nello stesso posto. Inoltre, l'incentivazione non dovrebbe essere legata alla residenza ma al domicilio. Per le sedi di montagna ad alto tasso di turnover l'assegnazione delle cattedre o delle supplenze dovrebbe essere almeno biennale. Altrimenti, si potrebbe "premiare" con un punteggio aggiuntivo quelli che chiedono di restare nella stessa sede. Una parte delle somme destinate dalla legge al servizio scolastico dovrebbero venir destinate o a coloro che affittano ai docenti o ai Comuni per provvedere all'alloggio di docenti in strutture pubbliche».

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