Quando
si
pensa
al
montanaro
lo
si
immagina
di
solito
dedito
ai
lavori
del
bosco,
dell'allevamento
o
del
settore
lattiero-caseario,
precedentemente
nelle
cave.
Mestieri
da
tempo
in
crisi
che
vengono
ultimamente
riproposti
in
sagre
e
feste
di
paese.
Interessantissima
e
attraente
la
rappresentazione
della
"fluitazione"
in
quel
di
Paularo
in
occasione
dellaFesta
dei
Mistirs,
in
programma
domani.
Ma
la
montagna
è
anche
cultura
e
arte
e
i
mestieri
del
domani
non
potranno
non
fare
i
conti
con
le
nuove
tecnologie,
se
arriverà
finalmente
la
banda
larga.
Quest'anno
la
Pro
loco
di
Paularo
nell'ambito
della
manifestazione
tradizionale
dei
Mistirs
ha
inteso
approfittare
dell'occasione
per
una
disamina
dei
mestieri
di
montagna
di
ieri,
oggi
e
domani
in
una
prospettiva
di
tipo
anche
orientativo
per
i
giovani.
E
così
accanto
alla
mostra
promossa
dall'Assessorato
regionale
al
lavoro
"Mestieri
d'altra
quota"
(dove
"altra"
e
non
solo
"alta"
vuole
coniugare
la
dimensione
spaziale
con
quella
temporale),
è
stato
promosso
per
oggi
pomeriggio
in
collaborazione
con
il
Comune
e
l'Istituto
comprensivo,
un
convegno
dal
titolo
accattivante:
"Dalla
teleferica
al
telelavoro".
L'operatore
montano
di
oggi
e
sopratutto
di
domani
dovrà
padroneggiare
una
serie
di
competenze
che
gli
deriveranno
dalle
esperienze
del
passato,
ma
anche
da
una
adeguata
formazione.
Ecco
quindi
la
presenza
nel
Convegno,
oltre
che
di
associazioni
imprenditoriali
e
del
settore
forestale
e
turistico,
anche
degli
enti
di
formazione
operanti
in
zona
(Cefap
e
Cramars).
La
presenza
dell'assessore
alla
Montagna
Marsilio
consentirà
d'inserire
l'appuntamento
nel
dibattito
in
corso
sul
nuovo
Progetto
montagna.