Giovedì, 06 Gennaio 2005

Lettera anonima contro il sindaco inviata ai bar e alle autorità. Tiepolo annuncia querela.

Il primo cittadino ha dei sospetti. Ha convocato la giunta, poi deciderà se rimettere il mandato

In municipio la stagione dei veleni

"Utilizzare il Comune per i propri fini raccontando bugie o nascondendo informazioni sembra sia diventato l' impiego principale del nostro sindaco". Comincia con queste parole una lettera anonima inviata a diverse autorità ed enti locali e ad alcuni cittadini ed esercizi pubblici del comune di Paularo (dal presidente del tribunale alla pizzeria, dai carabinieri all'assessore alla Salute, dal procuratore all'Azienda sanitaria), nonchè allo stesso sindaco Sergio Tiepolo. Una missiva con l'obiettivo di sottolineare quelle che secondo il o i mittenti sarebbero le mancanze compiute dal primo cittadino. In particolare si comincia attribuendo al sindaco la "modifica a suo piacimento delle delibere del consiglio", riferendosi ad una variante urbanistica approvata nel 2002, dalla quale Tiepolo avrebbe, secondo quanto scritto, "deciso di togliere la parola commerciale, per punire un suo nemico". "Il sindaco Tiepolo rinuncia ai contributi regionali per le sue ripicche politiche", presegue la lettera, "avendo voluto togliere dall' ordine del giorno il punto relativo all' approvazione del progetto preliminare per la strada di Lodin, per il quale è disposto un contributo regionale". Affermazioni forti e toni duri, come ai punti successivi, dove si accusa il sindaco di "volere un consiglio valido anche solo con quattro consiglieri" e "di rimuovere dagli incarichi, non potendoli controllare, i collaboratori che non si vogliono allineare, prendendo poi a pugni chi non può rimuovere". Relativamente al problema dell'acqua l'autore della lettera vuole suggerire che questo sia ingigantito "allo scopo di vincere una battaglia personale ed ottenere consensi e facendoci apparire un paese del terzo mondo".

«Farò immediatamente un esposto alla Procura - risponde Tiepolo, che racconta come questa sia la settima lettera anonima a lui indirizzata - Sono tutte cose non vere». Tiepolo si è già fatto un'idea su chi potrebbe nascondersi dietro la missiva. La volontà di creare una campagna di veleni si collega secondo lui sia ad una lotta politica con un'ex amministratore, che ad una questione di concessioni ad attività produttive che stanno scatenando polemiche. «In riferimento a quest'ultimo punto - conclude Tiepolo - per venerdì sera ho convocato un incontro con gli assessori e i consiglieri di maggioranza, con l' Ufficio Tecnico, con i componenenti delle due liste che mi sostengono e con alcuni elettori di fiducia per fare chiarezza. In seguito a questa riunione decideremo se continuare o se rimettere il mandato».

 

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